EFISIO MARINI E IL TAVOLINO MACABRO
Efisio Marini nacque a Cagliari nel 1835 in una famiglia benestante di commercianti. Frequentò l’Università di Pisa e si laureò sia in medicina che in scienze naturali. Una volta tornato nella sua città natale cominciò a lavorare come assistente presso il Museo di Storia Naturale della città. Questo impiego però non rappresentava la sua massima ambizione per cui decise di dedicarsi ad altro. Cominciò ad interessarsi all’anatomia e durante lo stesso periodo arrivò ad elaborare una tecnica di imbalsamazione molto particolare. Questa gli permetteva di pietrificare letteralmente parti anatomiche sia animali che umane.
Nonostante il valore delle sue scoperte, Marini non godette di una buona fama tra il popolo, che su di lui faceva girare epigrammi in dialetto improntati a scetticismo e timore superstizioso. Tuttavia, ciò che veramente feriva e indignava Marini era l'indifferenza, o addirittura l'ostilità, riservatagli dal modesto ambiente accademico cagliaritano, nel quale non avrebbe ottenuto la desiderata cattedra. Così, per ambizione e per disgusto verso l'università del capoluogo sardo, compiuti 30 anni lasciò Cagliari dopo aver gettato tutte le sue opere in mare, dal quale si dice traesse ispirazione.
Proprio per riprendere fiato dai continui attacchi, Marini si trasferì per breve tempo a Parigi, dove al contrario fu accolto con onori e clamore, soprattutto a seguito della partecipazione all’Esposizione Universale del 1867. In questa sede presentò i risultati delle sue ricerche e impressionò persino Napoleone III, il quale lo mise in contatto con alcuni scienziati francesi.
IL TAVOLINO MUMMIFICATO
Questo non era un tavolino come gli altri. Da questo oggetto, che mal si può definire “opera”, emerge senza dubbio il gusto macabro ed inquietante dello scienziato. Era composto da parti umane e animali le quali erano mosse da meccanismi piuttosto ingegnosi che, in movimento, davano un senso allucinatorio. Le parti che compongono il tavolo sono pezzi pietrificati di cervello, sangue, bile, fegato, polmoni, e ghiandole. Il piede posizionato al centro è un vero piede fornito per altro da un professore della Facoltà Medica di Parigi. Anch’esso è pietrificato e lo stesso vale per le quattro orecchie e le vertebre.
Anche in virtù della macabra creazione Napoleone III volle consegnargli un riconoscimento. Lo decorò con la Legion d’Onore e grazie alle sue tecniche innovative divenne una delle persone più popolari di Parigi. Il tavolino è tutt'ora custodito al Musée d’Anatomie Delmas-Orfila-Rouvière di Parigi.
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